Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare
(da Prediche inutili di Luigi Einaudi)
Spiace vedere come alcuni amministratori sembrino prendere posizione senza essersi preventivamente informati o fornire deliberatamente ai propri cittadini informazioni incomplete se non scorrette. È per questo motivo che risulta opportuno far notare il diverso modo di agire e di porsi di fronte al progetto tra chi ha preso posizione guardando alla realtà e ai documenti, informandosi, aggiornandosi e chi sembra parlare sempre e solo per slogan propagandistici.
Riteniamo quindi importante ribattere (citando le fonti delle tesi sostenute) alle affermazioni degli ultimi giorni, ma già altre volte sentite, di alcuni amministratori locali.
Qualcuno paragona l'autostrada in progetto nella nostra pedemontana al passante di Mestre che avrebbe fatto diminuire l'inquinamento in quella zona ma esperti e abitanti locali non hanno percepito alcun miglioramento della loro situazione, anzi. Inoltre mentre il passante di Mestre ha spostato il percorso dei mezzi in transito (e quindi in parte anche il problema), la nuova autostrada si prefigge di creare nuovo traffico: oggi a Tarvisio, tra strada statale e autostrada passano meno di 21.000 veicoli al giorno il progetto di raccordo autostradale ne prevede, a regime, 53.000, il vecchio progetto di strada a scorrimento veloce ne considerava 18.000 (dati Regione in Cifre 2011, pag.27 ALL. 2 e studio provincia PN 2001*).
C'è chi dichiara di non capire i motivi che abbiano portato a spendere tempo e denaro per progettare attività al fine di rendere attrattivo il nostro territorio senza pensare che chi desidera arrivarci lo voglia fare nella maniera più agevole possibile. A noi, invece, pare insensato stabilire di spendere centinaia di migliaia di euro l'anno (900.000 nel 2011 ma un anno si è arrivati anche a 3 milioni di euro) per promuovere le nostre bellezze naturali, quale attrattiva turistica, (BIT Milano) e negli stessi palazzi si progettino opere che le distruggeranno. Il nostro territorio è attrattivo per la sua naturalità (wilderness) bisogna solo pensare a come salvaguardarlo e organizzare la ricezione. Il turismo naturale è diverso da quello delle grandi città, nelle Highlands scozzesi, ad esempio, le strade sono per la maggior parte a una corsia ma il turismo è in continua crescita perché la strada stretta fa parte della bellezza del territorio. Le persone sentono la necessità di staccare dallo stress quotidiano e di immergersi nella natura, quindi a che scopo arrivare agevolmente in un posto quando di quel luogo non è rimasto più nulla se non un manto stradale col suo traffico e il suo inquinamento acustico e atmosferico? Tanto vale rimanere in città!
![]() |
![]() |
Veramente attrattivo! Verranno a frotte per vedere il nuovo viadotto di 34 metri di altezza.
Tutti i favorevoli all'opera continuano a parlare della grandissima opportunità che la "superstrada" darebbe, dei vantaggi per il nostro territorio, per chi vi abita e chi vi vuole investire. Per prima cosa insistiamo nel dire che non si sta parlando della continuazione dell'esistente Cimpello-Sequals cosí come la conosciamo noi, ma di un'autostrada a 4 corsie a pedaggio. Gli amministratori dovrebbero evitare di creare confusione continuando a utilizzare il termine superstrada. Per una volta poi sarebbe bello venisse esplicitata quale sarebbe questa opportunità e su quali basi si fondano queste certezze. Ma ancora una volta si parla, si parla, ma non si spiega quali sarebbero i vantaggi per il territorio e per i suoi abitanti. Anche i benefici per le imprese non sono chiari poiché quelle che attualmente utilizzano la Cimepllo-Sequals vedono la sua trasformazione in autostrada come un aggravio di spese (pedaggio) e quindi un disservizio. Molti imprenditori hanno investito sul territorio e hanno visto crescere le loro attività anche senza l'autostrada.
Si vuol far credere che la LIMA abbia spostato la sua produzione a San Daniele (circa 10 Km dalla sede precedente) perché non è stata fatta l'autostrada ma la LIMA non aveva bisogno dell'autostrada, chiedeva solamente di poter bypassare i due sottopassi ferroviari (opera in fase di attuazione con un costo inferiore a 1/1000 di quello richiesto per la realizzazione dell'autostrada). Così, mentre si pensa alle grandi opere, si perdono di vista le vere esigenze della cittadinanza e delle aziende che sono piccoli interventi mirati.
Altri sostengono che quest'opera ci farebbe tornare protagonisti della vita economica, sociale e politica del Friuli Venezia Giulia, collegando lo spilimberghese da un lato al Veneto e all'Italia dall'altro all'Alto Friuli e alla Mitteleuropa e paragonano la sua portata, in termini di sviluppo, a quella che 100 anni fa portò l'apertura della tratta ferroviaria Casarsa-Pinzano-Gemona. Ma non si ritorna protagonisti proponendo soluzioni valide 100 anni fa, continuando a puntare su un tipo di sviluppo ormai superato, ci vuole innovazione, non passato. Inoltre lo spilimberghese è già connesso con il Veneto grazie alla Cimpello-Sequals - che è anche gratuita - e per quanto riguarda l'alto Friuli c'è già una tratta ferroviaria praticamente inutilizzata e una chiusa. Se quella direttrice avesse avuto grande interesse e importanza ció non sarebbe successo, invece la tratta è dismessa dal 1967 quindi forse quella direttrice non aveva e non ha la grossa importanza che si vuol far credere ora e comunque perché non riattivare e potenziare quelle ferrovie invece di continuare a occupare nuovo territorio?
Molti creano confusione dicendo che è un'opera richiesta da decenni, che sono state raccolte centinaia di firme di imprenditori a favore dell'opera. Non si può dire che quest'opera autostradale sia attesa da decenni infatti il suo progetto compare solo a metà del 2009, analogamente le citate centinaia di firme raccolte tra gli imprenditori erano per la strada a scorrimento veloce con ben otto uscite sul territorio. Le firme contro l'autostrada sono migliaia.
Gli amministratori favorevoli al progetto cercano poi di rassicurare la popolazione sull'impatto dell'opera parlando delle severe norme ambietali ed urbanistiche. Sappiamo bene come purtroppo funzionino le cose, come le leggi a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini vengano aggirate, e in ogni caso non va dimenticato che la stima dei valori degli inquinanti, per alcune sostanze, risultano al di sopra dei limiti di legge già con il vecchio progetto di strada a scorrimento veloce (dati studio provincia PN 2001*). Inutile poi fare affidamento sulle opere di mitigazione che vengono, quelle sí, attese dai cittadini per decenni.
È strano notare come mentre tra gli oppositori ci sono persone di ogni appartenenza politica (oltre a rappresentanti politici di quasi ogni schieramento), i sotenitori sembrino provenire praticamenti tutti da un unico schieramento. Ma allora il progetto autostradale è per il terriotorio e per la sua gente o è forse qualcos'altro? Sono sicuri che nelle nostre oltre 5.000 firme non ci siano anche loro elettori che potrebbero rivolgersi altrove? Le adesioni alla petizione, dove siamo riusciti a fare una specie di porta a porta, sono state del 96%!
Alcuni poi appoggiano strenuamente l'opera esaltando la cultura del fare e proclamando che il tempo dei no a prescindere è finito. Ma fare tanto per fare, per far vedere che si fa, sinceramente non pare una gran cosa. E non siamo i soli a pensarla così, ma forse erano veramente prediche inutili quelle fatte dal grande statista Luigi Einaudi**. Ma siamo d'accordo, i no a prescindere sono finiti, i no all'autostrada Cimpello-Sequals-Gemona sono no informati, i cittadini si stanno risvegliando e riappropriando del loro diritto decisionale. Sarebbe bello fosse finito anche il tempo dei sì a prescindere.
Infine il raccordo viene presentato come qualcosa che si deve fare perché "il dovere degli amministratori è quello di agire con lungimiranza nell'interesse delle generazioni a venire". Per fortuna!