Comitato A.R.C.A. - La pedemontana Rivive!

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Vittoria!

Lettera di ringraziamento di ARCA

Quante volte abbiamo chiesto ospitalità alla stampa e alle TV per rivendicare gli obiettivi della nostra lotta, per sensibilizzare popolazione e amministratori, per sollecitare il primato del ragionamento piuttosto che le contrapposizioni ideologiche. E credo di poter dire che abbiamo espresso le nostre convinzioni sempre con coerenza, pazienza e costanza. Ma sempre con una certa apprensione, sempre con un po’ di magone per la consapevolezza della gravità della posta in palio, dei rischi che sul nostro territorio e sulla nostra gente incombevano.

Oggi finalmente questa emozionante notizia: ci speravamo ma tante sono state le difficoltà e gli ostacoli incontrati che oggi non riusciamo quasi a crederci. Non si fa più l’autostrada Gemona-Cimpello, non più altre opere infrastrutturali prive di un’adeguata pianificazione, di una oculata valutazione economica, di una sostenibilità ambientale, come la Manzano-Palmanova o la circonvallazione di Dignano così com'è progettata.

E’ salvo il Tagliamento, ultimo fiume integro dell’Europa, è salvaguardata la salute della popolazione, rimangono impregiudicate le prospettive di sviluppo della Pedemontana, una delle zone più affascinanti del Friuli e del Nord-Est.

Abbiamo lavorato a questo obiettivo per più di dieci anni, giornate spese a parlare, scrivere, organizzare incontri e manifestazioni, a mobilitare, a creare ogni genere di escamotage che accendessero i riflettori sui nostri paesaggi così poco conosciuti e così straordinari. E come noi altre associazioni vitalissime come Assieme per il Tagliamento, Uniti per l’Ambiente, Prima Linea, e tante tante altre che qui è impossibile menzionare.

E il merito certo non è di nostro esclusivo appannaggio, ma di tutti i cittadini che ci hanno sostenuto, della stampa che ha offerto sui temi dell’ambiente e della buona amministrazione spazi di confronto e di informazione importanti e naturalmente della politica che ha finalmente ascoltato e capito. E sono davvero molte le forze e gli amministratori che ci hanno incontrato e che non citiamo solo per non dimenticare qualcuno. Ma è ad essi e a quelle persone con cui abbiamo coltivato una salda amicizia e una forte solidarietà che oggi va tutta la nostra gratitudine.

Ma ciò che è più difficile rappresentare è quella imperdibile esperienza di vita democratica dentro i Comitati, le discussione animate e la ricerca di un metodo sempre dialogante che non escludesse nessuno, tanto meno chi ci pareva avesse torto; i momenti febbrili, l’entusiasmo e qualche volta lo scoramento e la stanchezza. E più di tutto la ricerca inesausta di tenere viva la speranza, di renderla contagiosa, di farla fruttare, un bene che si è radicato e diffuso quale che fosse l’esito del nostro impegno, un bene che unisce e pacifica e riempie la vita delle associazioni. Uno sforzo che ha prodotto nuovi amministratori nati nelle ultime votazioni dalle nostre fila, persone speciali che continueranno il loro impegno nei comuni o in Regione.

 Avevamo sempre un rimpianto, sotto sotto: di dover consumare così tanto tempo a impedire la catastrofe senza poter impiegare il tempo che ci fuggiva via in proposte, in progetti di sviluppo sostenibili, in realizzazioni a favore del bene comune. Ecco adesso è finito l’allenamento, ora possiamo cominciare.

Alberto Durì, a nome di tutto il direttivo del Comitato Arca.