Comitato A.R.C.A. - La pedemontana Rivive!

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Considerazione dell'assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino

Da molto tempo l'assessore Violino tenta di far comprendere all'amministrazione regionale quanto sia dannoso per la collettività e per l'economia il consumo del terreno, anche  agricolo, a favore dell'asfalto e del cemento che lasciano capannoni vuoti serviti da strade deserte; tenta di far capire che il paesaggio è identitario e che è inutile spendere soldi per richiamare turisti a cui mostrare manutatti cementizi .

Negli anni '50 si parlava di "angoscia territoriale" intesa come l'ansia da sradicamento provata dagli emigranti strappati dai propri orizzonti; oggi psicologi e sociologi parlano dell'angoscia territoriale di chi resta nei propri luoghi ma non li riconosce più perché mostri di cemento li hanno trasformati nell'incubo del nuovo paesaggio italiano. Il grado di stabilitche ci circonda è in diretta proporzione a un senso di sicurezza che argina stress e burnout, migliora la percezione di sé e dell'orizzonte di appartenenza, favorisce un miglior livello di soddisfazione sul lavoro. La violenta e veloce modificazione dei paesaggi innesca patologie individuali e sociali; secondo  una ricerca recente il 30% della varianza nell'incidenza della schizofrenia è spiegato dall'urbanizzazione*.

L'apatia dei cittadini è la migliore alleata di chi distrugge l'ambiente. Stiamo respirando l'aria inquinata dai suoli martoriati e stiamo assistendo alla morte dell'agricoltura di qualità in favore di prodotti sempre più insapori. La sola condizione pregiudiziale di una ricostruzione sta in questo: che le persone coscienti ed oneste non restino assenti lasciando libero campo alle rovinose esperienze dei disonesti e degli avventurieri (Giuseppe Dossetti, 1945)*.

Non si vuole ritornare indietro ma andare avanti in una direzione diversa, in una direzione che consenta di vivere bene.

Quanto scritto dall'assessore Claudio Violino sui due numeri di Tiere Furlane dovrebbe far riflettere su ciò che è stato fatto e quanto ancora si vuole fare di noi e della nostra terra.

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TF14[1]

Articolo  

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* Tratto dal libro di Salvatore Settis, Paesaggio, costituzione, cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile, 2010 Einaudi, pagg. 284 e 301-302