Comitato A.R.C.A. - La pedemontana Rivive!

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Home Archivio Fatti e Considerazioni 10 Domande per Riccardi
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Dieci domande per Riccardi

ABBIAMO DELLE DOMANDE PER RICCARDI SUL PROGETTO AUTOSTRADALE CIM-SE-GE

  1. Perché la definisce un’opera strategica visto che è stata inclusa nella pianificazione regionale solo recentemente, e soltanto dopo che imprese private ne hanno presentato il relativo progetto?
  2. A regime, l’autostrada offrirà due nuovi percorsi fra Gemona e Vicenza: uno via Cimpello-Portogruaro e uno via Cimpello-Conegliano di pochi chilometri più brevi rispetto all’attuale percorso via Palmanova ma più lenti (velocità massima prevista 110 km/h) e con pedaggi quasi tre volte più costosi. Come può essere definita strategica un’opera di queste caratteristiche?
  3. Quale traffico pesante potrà drenare dalla viabilità ordinaria se già oggi i camion percorrono la SS 463 piuttosto che sostenere i costi di pedaggio della A23/A4? E perché dovrebbe intercettare il traffico locale che oggi si muove gratuitamente e domani per transitare sull’autostrada dovrebbe pagare? Quale vantaggio apporterebbe alle imprese locali a fronte di un aggravio simile di costi di trasporto?
  4. Come si spiegano le previsioni di un traffico pari a 23.000 veicoli* giorno per i due sensi di marcia nel primo anno di esercizio e oltre 53.000 a regime dal 2050, considerato che oggi a Pontebba si contano già 21.000 transiti fra autostrada e strada statale? Come si genera tutto questo nuovo traffico?
  5. Quale modello è stato usato per prevedere un incremento di traffico costante medio del 3,5% annuo, se già da quattro-cinque anni si registra una sistematica contrazione dei flussi (-5% nel solo 2009)?
  6. Vi è la consapevolezza che, nel caso i calcoli si rivelino esatti, la valle del Tagliamento diventerà una camera a gas, e nel caso risultino sbagliati l’iniziativa andrà incontro al fallimento economico riversando i suoi costi sui cittadini?
  7. Quale politica del territorio e dei trasporti è quella che continua a puntare sul traffico gommato anziché su quello ferroviario e sacrifica un’ulteriore porzione di territorio dall’alto valore paesaggistico e naturalistico?
  8. Perché la scelta del tracciato ha favorito la soluzione più costosa e più impattante dal momento che interessa ben 14 siti di interesse ambientale a vario titolo protetti?
  9. Quale sviluppo economico porterebbe a un’area pedemontana che già ora non dispone di zone per insediamenti industriali e che vedrebbe in compenso compromessa ogni possibilità di sviluppo turistico con il degrado che l’arteria introdurrebbe?
  10. E infine, quale idea di democrazia e di confronto dialettico sottende alle decisioni dell’amministrazione regionale indisponibile a discutere dell’utilità dell’opera, ma solo delle modalità della sua realizzazione?