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Paesaggio: dall´arte alle bellezze naturali ecco i tesori che salveranno l´Italia

Su Repubblica di mercoledì 28 marzo 2012 è apparso un articolo a firma di Antonio Cianciullo dal titolo Paesaggio: dall´arte alle bellezze naturali ecco i tesori che salveranno l´Italia, di cui di seguito si forniscono alcuni stralci:

Tagliamento dal ponte di Pinzano"Il paese che per secoli è stato meta obbligata del Grand Tour dei viaggiatori europei [...] da 40 anni continua a perdere quote di turisti. Nel 2010 gli stranieri che hanno visitato l´Italia sono stati 44 milioni contro i 54 milioni registrati in Germania e i 79 della Francia. [...] Né più incoraggianti appaiono la progressiva crescita della cementificazione e la decrescita dei fondi per i Beni culturali e per il ministero dell´Ambiente. I numeri sul consumo di suolo sono impressionanti: è stato 37 volte maggiore dell´incremento della popolazione e le nuove costruzioni hanno un aumento del 13,45 per cento superiore a quello dei nuclei familiari. Mentre il paesaggio viene eroso dall´avanzare disordinato delle periferie e dei capannoni, si riducono gli investimenti per la manutenzione del patrimonio e del sistema delle aree protette".

L´articolo prosegue offrendo cifre importanti sul trend positivo del settore culturale, precisando cheparticolare affresco "nel triennio nero 2007 - 2010 la crescita del valore aggiunto delle imprese del settore della cultura è stata del 3 per cento, a fronte di una crescita complessiva dello 0,3". Infatti nell´occhiello si legge "Il settore può aiutare a combattere la crisi: per ogni euro investito c´è un ritorno di sette euro e questo segmento dell´economia corre a una velocità 10 volte superiore alla media nazionale".

Risulta evidente che la valorizzazione e la promozione dei beni culturali e paesaggistici potrebbero essere la vera chiave di volta per uscire dalla crisi e per tutelare quei beni che da sempre l´Europa e in mondo ci invidiano.

Per saperne di più:   www.fondoambiente.it                  www.symbola.net 

 

Antonio Cianciullo, venerdì 30 marzo 2012, presentando a Pordenone il suo libro Dark Economy. La Mafia dei Veleni, farfallafra l’altro, ha trattato il tema dell’importanza di perseguire un modello di economia sostenibile che nasca dal dibattito con le comunità locali per la valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali e che garantisca la qualità dei diritti ambientali così come previsto dall’Europa. In tal senso ha sottolineato la netta divaricazione tra dark economy e green economy in quanto la green economy comporta un maggior contenuto occupazionale e un minor impatto ambientale. Il noto giornalista di Repubblica ha poi osservato come molto spesso per la realizzazione delle grandi opere si assista alla cosiddetta esternalità dei costi, cioè i costi sono scaricati all’esterno e non vengono contabilizzati, fatto che, come ovvio, falsa la valutazione del costo complessivo delle stesse.