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 Il raccordo autostradale Cimpello-Sequals-Gemona

L’ipotesi di costruzione del raccordo autostradale Cimpello-Sequals-Gemona ha dato vita sul Messaggero Veneto a un vivace dibattito ed è tuttavia però il caso di puntualizzare alcuni dati.

Cominciamo dal fatto che si tratta di un’autostrada e che quell’autostrada va da Cimpello a Gemona, facendo diventare a pagamento la Cimpello-Sequals che prima, come superstrada, a pagamento non era.

Proseguiamo poi col dire che più volte si sono visti titoli o sentite affermazioni fuorvianti del tipo La Cimpello-Sequals è attesa da trent’anni. Ebbene la Cimpello-Sequals c’è dal 1998. La superstrada, non l’autostrada a pagamento che si vuole realizzare.

Alcuni guardano con speranza alla nuova infrastruttura pensando al traffico locale, o alla situazione di costante pericolo per ciclisti, passeggini e pedoni, nonché alla mancanza di un marciapiede lungo la SR 463. Ma una nuova autostrada non risolve i nodi della viabilità locale, marciapiedi compresi, anche se proprio così è cercato di vendere questa autostrada: come una soluzione ai problemi locali.

cementificio
 Foto: Stefano Palamin, il cementificio di Usago

Prendiamo un caso emblematico: Lestans. La frazione di Lestans del comune di Sequals è quotidianamente attraversata da camion e tir che si recano al cementificio di Travesio. Si è cercato di vendere l’autostrada come una soluzione a questo problema. Ebbene non è vero. Anche con l’autostrada questi mezzi pesanti continueranno ad attraversare il paese perché lo svincolo del progetto autostradale è previsto a Sequals e non certo davanti all’accesso del cementificio. Non è così che si risolvono le questioni, anzi le si aggrava perché si sottrae altro territorio, si porta altro traffico laddove ce n’era già e soprattutto si devasta irrimediabilmente quest’angolo del Friuli che non è ancora stato selvaggiamente cementificato.

L’autostrada e, nel caso di Majano, il raddoppio di un’autostrada già esistente, non risolve il problema del traffico locale tra la zona di Rivoli di Osoppo a quella di Villanova di San Daniele perché quel traffico continuerà a circolare proprio sulla strada regionale 463.

Quell’autostrada è stata prevista come un corridoio di transito: non è un caso che da Majano a Sequals non sia stato previsto neppure uno svincolo. Gli effetti potranno essere due. O il traffico sarà suddiviso su due autostrade parallele oppure genererà nuovo traffico e nuove emissioni di gas di scarico nell’ambiente (passeggini compresi).

Che l’autostrada possa avere qualche vantaggio per la riduzione dei tragitti di percorrenza per alcune aree del Friuli occidentale (tra l’altro, a voler usare la rotaia, ben serviti dalla ferrovia per quanto riguarda il trasporto merci) e del Veneto orientale può anche essere, ma su traffici di lunga percorrenza (Milano-Austria o Bologna-Austria) non ne ha praticamente nessuno. Infatti il raccordo autostradale in progetto è di tipologia B, quindi la velocità massima consentita non potrà essere superiore a 110 chilometri all’ora e inoltre la differenza chilometrica, se si prende come punto di riferimento Montecchio Maggiore (Vicenza), risulta inferiore a 10 chilometri. Sarà il costo a cambiare: basti pensare che un camion per la tratta Cimpello-Gemona dovrebbe pagare €18,90, senza considerare i recenti aumenti di IVA e i nuovi pedaggi, aumentati sul territorio nazionale circa 3,5%.

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Foto: Walter Pillinini, la Fantoni di Osoppo

Inoltre la nuova autostrada non può in alcun modo drenare il traffico della SR 463 in quanto proprio la presenza di un susseguirsi ininterrotto di zone industriali e artigianali genera di per sé traffico sulla viabilità ordinaria poiché tir e camion necessariamente dovranno percorrere le strade che le servono.

A ciò si aggiunga che dal 2007 al 2010, il traffico sulla Travisio-Palmanova è calato in media del 4,5% l’anno, quindi diventa difficile ipotizzare che la nuova autostrada, come concepita nel progetto iniziale della Regione, possa essere percorsa, per rientrare degli investimenti iniziali da 23.000 veicoli all’atto dell’apertura per arrivare a 53.000 nei 50 anni di gestione, affidata all’Associazione Temporanea d’Impresa che l’avrà progettata e costruita.

Quest’autostrada è inutile e "mangiando" ancora altro territorio è dannosa, ciò non toglie che sia necessario mettere mano alla viabilità ordinaria sia della Val d’Arzino sia dell’area tra San Daniele, Majano e Osoppo perché deve essere possibile a tutti andare con un passeggino o circolare in bicicletta senza temere di farsi travolgere, ma non è certo un’autostrada o peggio un doppione di un’autostrada che potrà risolvere questi problemi.

Grazie per pubblicare il mio intervento

Lidia Valle