Comitato A.R.C.A. - La pedemontana Rivive!

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Project Financing

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PROJECT FINANCING

(tratto dall'All. 25 dei documenti)

Con il termine project financing si intende una tecnica di finanziamento in cui risulta invertito lo schema classico di concessione di un prestito. L'erogazione è connessa alla validità economico-tecnica del progetto e alla sua capacità di ripagare il debito [...]. In sostanza un'attività tradizionalmente svolta da un soggetto privato o da un ente pubblico è scorporata e affidata ad una società indipendente appositamente costituita. [...]

Vantaggi

[...] Vista con l'ottica del promotore privato,[...] i principali vantaggi che da essa derivano sono riconducibili essenzialmente ad aspetti di tipo patrimoniale e finanziario:

  • II debito utilizzato per finanziare il progetto è tecnicamente un "debito fuori bilancio" in quanto le banche finanziatrici posso normalmente rivalersi soltanto sui flussi di cassa del progetto e, in ultima istanza, sui beni della società veicolo (si tratta dei cosí detti debiti senza ricorso sull’azionista). In virtdi ció le banche non possono, o possono solo limitatamente, rivalersi sui patrimonio degli azionisti in caso di fallimento del progetto; pertanto questi ultimi non vedono intaccata la capacità d’indebitamento connessa al proprio bilancio; [NOTA ARCA: per questo forse alle imprese che hanno proposto il progetto non interessa la reale capacità remunerativa dell'autostrada]
  • II progetto beneficia di un maggiore rapporto debito bancario/capitale proprio rispetto ad altre forme di finanziamento. [...]

Il coinvolgimento dei privati nell'ambito della realizzazione di opere pubbliche, permette comunque ai soggetti pubblici di ottenere importanti risultati quali:

  1. Limitato utilizzo di risorse finanziarie proprie [...] Qualora l'amministrazione pubblica intenda delegare interamente al privato la realizzazione dell'opera, sarà compito di questo ultimo reperire le risorse finanziarie (capitali propri, debiti bancari, contributi a fondo perduto) necessarie allo sviluppo dell'iniziativa; [...]
  2. Maggiore certezza sui costi e sui tempi d'investimento. L'utilizzo del project financing presuppone la stipula di un contratto di fornitura dell'opera, su base "chiavi in mano", tramite il quale sono trasferiti al fornitore i rischi di extra-costi e di ritardi tipici della fase di costruzione. [...]
  3. Ottimizzazione della gestione delle diverse attività operative necessarie alla realizzazione del progetto attraverso il coinvolgimento di soggetti specializzati. [...]
  4. Ripartizione dei rischi e dei profitti fra i partecipanti al progetto [...]
  5. Forte monitoraggio da parte delle banche. Poichè le banche sono soddisfatte del loro finanziamento esclusivamente dai flussi di cassa del progetto, attuano, nell'ambito delle operazioni di project fiancing, una serie di controlli volti a:

- valutare, nella fase antecedente alla firma dei contratti di finanziamento, la sostenibilità finanziaria dell'iniziativa [...]

- monitorare, nelle fasi di costruzione e gestione (corrispondenti al tiraggio e al rimborso dei finanziamenti), l'andamento del progetto [...]

Svantaggi

Tra gli aspetti della finanza di progetto che invece costituisco degli svantaggi per i soggetti attuatori:

    1. Complessità del processo di identificazione ed allocazione dei rischi [...]
    2. Allungamento dei tempi d'avvio dell'iniziativa [...]
    3. Maggiori costi di strutturazione dell'operazione [...] più elevato numero di consulenti coinvolti nell'impostazione dell'iniziativa, ai maggiori costi per interessi passivi e commissioni, ai maggiori costi per assicurazioni (copertura di rischi relativi ad esempio ad eventi di forza maggiore). [...]
    4. Rigidità della struttura al termine del processo negoziale [...] questa tecnica richiede che tutte le controparti commerciali adempiano alle proprie obbligazioni puntualmente, pena l'applicazione d'importanti penali. [...]

La scelta per il coinvolgimento del settore privato nella realizzazione d'investimenti pubblici, non dovrebbe rispondere all'esigenza ideologica di dare sempre e comunque preminenza alle modalità di finanziamento tipiche del project financing [...].Quindi, la finanza di progetto tenderà a dimostrarsi una reale alternativa a forme tradizionali di appalto quando: [...]

- il progetto si inquadri in un chiaro contesto territoriale, caratterizzato da una domanda facilmente identificabile e dall'assenza di eccessivi vincoli alla partecipazione di operatori privati; [...]

 

 

 

ECCO IL PROJECT FINANCING: LA FORMULA GIUSTA PER FARE STRADA

Come «semplificare» le procedure e impadronirsi del denaro pubblico. Una formula magica finanziario-affaristica

(Dal Mattino di Padova del 16 luglio 2010 di Paolo Cacciari)

 

Project financing, ovvero finanza strutturata o di progetto: è una formula magica molto in voga tra i fedeli del dio Mercato. Pronunciandola, ministri, sindaci, presidenti ricevono [dal sistema bancario] il denaro necessario a realizzare le agognate opere «di interesse pubblico». Autostrade e trasporti in generale, parcheggi e cimiteri, attrezzature per le public utilities, ospedali e acquedotti, teatri e persino carceri. L'anno scorso, il 25 per cento degli appalti avviati dalle pubbliche amministrazioni rientravano nella tipologia della finanza di progetto. D'un botto, la storica «crisi fiscale» delle economie mature svanisce, i parametri di sostenibilità del debito pubblico non contano più, le spese per investimenti spariscono dai debiti di bilancio. Un vero miracolo.

I nuovi sciamani - i promotori finanziari - affermano che in tal modo la «leva finanziaria» aiuta a realizzare le infrastrutture e i servizi di pubblica utilità. Ovviamente avviene esattamente il contrario: è l'economia reale che supporta quella dei pezzi di carta. Il project financing è uno strumento per mettere le mani sui flussi certi di denaro cash dei servizi pubblici locali, un modo per drenare quattrini dalle tasche della gente per alimentare l'insaziabile voracità del mercato finanziario. È stato calcolato che le «risorse» finanziarie - azioni, obbligazioni, depositi, ecc. - negli ultimi quaranta anni sono aumentati di 14 volte. Buon per i possessori di titoli che generano rendite. Ma qualcuno si è mai domandato chi li paga?

Dal punto di vista finanziario il project financing è in realtà una semplice operazione di anticipazione del denaro necessario alla realizzazione di un'opera. Istituti di credito specializzati - in gergo Infrastructure equity fund, in Italia ve ne sono una quindicina - una volta individuata l'opera da realizzare, emettono titoli obbligazionari, bond e li collocano nel mercato, infilandoli nei fondi di investimento che a loro volta banche, assicurazioni, fondi pensione e risparmiatori vari compreranno allettati dalla promessa di buoni rendimenti. I denari necessari alla costruzione dell'opera vengono quindi rastrellati e i cantieri possono partire, con gaudio dei nostri politici. Il rischio per gli intermediatori finanziari è zero, la loro parcella per il prezioso servizio è sicuro. Per capire l'intreccio tra finanza e opere di interesse pubblico basta seguire la carriera di Vito Gamberale, passato da amministratore delegato di Autostrade Spa della famiglia Benetton al Fondo dedicato alle infrastrutture creato dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Ma come viene garantito il ritorno con gli interessi dell'investimento? I nostri promotori di project financing incominciano qui a fare delle distinzioni interessanti tra «opere calde», «opere fredde» e «opere tiepide» Le chiamano proprio così. Quelle «fredde» - scuole, carceri, ospedali ecc. - continuano ad avere bisogno di flussi di denaro pubblico (Opera fredda: Progetto che si ripaga attraverso pagamenti effettuati dalla Pubblica Amministrazione. La seconda tipologia include quelle opere pubbliche - carceri, scuole, ospedali – per le quali il soggetto privato che le realizza e le gestisce fornisce direttamente servizi alla Pubblica Amministrazione e trae la propria remunerazione esclusivamente (o principalmente) da pagamenti effettuati dalla stessa Amministrazione su base commerciale.) Quelle «tiepide», bastardine, sono destinate a diventare «semipubbliche». Succede però che alcune opere pensate dai promotori e certificate dai valutatori come molto «calde», come il treno ad Alta velocità che avrebbe dovuto finanziarsi per almeno il 60 per cento, si sono rivelate delle sòle, come direbbero i nostri amici romani, da decine di miliardi di euro, regolarmente ripianati nelle varie finanziarie. Per sbagliare le previsioni basta poco: una sottovalutazione dei costi di realizzazione, una sopravvalutazione del numero delle utenze, una lungaggine nei tempi di realizzazione. Poi, ovviamente, non si può lasciare una «incompiuta», e così subentra lo Stato.

Per mettere in piedi una operazione di project financing serve un promotore, una «società veicolo» -Special porpose vehicle - che sappia creare quel Partenariato tra Pubblico e Privato [PPP] tra i soggetti autorizzatori e concessori e le imprese di costruzione, gli sponsor finanziari e le società di gestione. Nel settore delle autostrade questo compito è ambìto dalle società di gestione, che da semplici prestatori di servizi [casellanti, manutentori, ecc.] diventano veri imprenditori, volano per distribuire grandi affari alle società di progettazione e costruzione [a nordest i nomi sono sempre quelli: Studio Altieri, Ing. E. Mantovani, Astaldi, Impregilo...],per di più potendo seguire procedure senza gare, con affidamenti negoziati che ora si chiamano di «dialogo competitivo» tra aziende.