Martedì 12 Febbraio 2013 16:08 comitato-arca.it
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Bruciare rifiuti nei cementifici.

Un decreto passato nel silenzio di fine legislatura che desta molte preoccupazioni

Anche a livello nazionale si stanno prendendo importanti decisioni per quanto riguarda l'incenerimento dei rifiuti.

Dopo lo scioglimento delle Camere infatti ha preso forma l'iter di approvazione dello "Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante disciplina dell'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale".

Il decreto, proposto dal ministro dell'ambiente Clini (aggirando le sentenze di condanna della Corte di Giustizia Europea), ha avuto parere favorevole della 13° commissione "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato, il 16 gennaio scorso dopo una fase “istruttoria” durata appena due giorni lavorativi.

Ciò ha destato la viva preoccupazione delle associazioni e dei comitati, impegnati per la tutela del paesaggio, contro la presenza di inceneritori e co-inceneritori, e per promuovere una gestione sostenibile del territorio e la strategia “Rifiuti zero” che si sono attivati al fine di scongiurare l'approvazione del decreto anche da parte della Camera invitando i membri della commissione ambiente a leggere attentamente la “relazione istruttoria” che accompagna il testo prima di dare parere favorevole.

L'istituzionalizzazione del processo di co-incenerimento viene giustificata con la "continua crescita della quantità di rifiuti ma i dati in merito alla produzione di rifiuti solidi urbani nelle nostre città si discostano da questa impostazione. L'Ispra infatti certifica che nel 2010 il dato complessivo era inferiore a quello del 2006. E il 2012, complice la crisi, ha evidenziato un ulteriore e rilevante calo, cui ha dato risalto recentemente anche Il Sole 24 Ore.

A preoccupare è anche la trasformazione del rifiuto connessa all'applicazione del decreto: "Il CSS non è composto da rifiuti tal quali, ma è un combustibile ottenuto dalla separazione, lavorazione e ri-composizione di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi". Ciò significa che rifiuti solidi urbani, per cui vige il principio della gestione e della "chiusura del ciclo" a livello territoriale diventano rifiuti speciali, che possono essere acquistati e venduti, in tutto il Paese e oltre. Purtroppo in Italia il sistema di tracciabilità di questi rifiuti speciali, Sistri, è ancora un miraggio, come evidenziato anche nella relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.

Due bei regali ai cementifici: combustibile gratuito e contributi per lo smaltimento!

cementificio-fannaMa la possibilità di trasformare i cementifici in impianti di co-incenerimento è soltanto una “stampella” offerta all'industria del cemento, in grave crisi a causa della riduzione di produzione e consumo, quantificata, dal 2006 al 2012, nel 39,4% dei volumi, pari a 18,5 milioni di tonnellate. Stampella che dall'altro lato incentiverebbe la produzione di rifiuti per consentire all'impianto di essere redditizio - ma solo per i suoi proprietari -. 

L'iter d'approvazione del ddl promosso dal ministro dell'Agricoltura Mario Catania in merito al consumo di suolo agricolo è in corso e, se come ci si auspica, venisse approvato il fabbisogno di cemente calerebbe ulteriormente.

Avrebbe quindi senso andare verso una progressiva riduzione del numero di impianti in essere, a partire da quelli che, per localizzazione, presentano particolari problematiche ambientali (perché siti in luoghi densamente abitati, o di pregevoli caratteristiche ambientali, o particolarmente concentrati, la nostra pedemontana ne é un esempio).

Fortunatamente per la salute dei cittadini e per l'economia del paese l'11 febbraio 2013  il testo concernente il regolamento sulla disciplina dell'utilizzo di CSS nei cementifici é stato bocciato dai membri della commissione Ambiente della Camera.

Ma Clini non si è arreso ed essendo un DPR, vuole chiedere a Napolitano di firmarlo lo stesso. Speriamo che il Presidente abbia buoni consiglieri. L'ISDE (associazione medici per l'ambiente) già inviato una lettera a Napolitano.

Ora, essendo la nostra una Regione a statuto speciale, si tratta di capire la posizione assunta da Tondo e dalla Serrachiani rispetto all'autorizzazione all'incenerimento di rifiuti data ai cementifici di Travesio e di Fanna (il cui iter é piú avanzato). Ci auguriamo si fermino almeno a riflettere sulle evidentementi gravi conseguenze dell'incenerimento che hanno portato i loro colleghi nazionali a rigettare la proposta.

Come cittadini possiamo fare molto impegnandoci nella raccolta differenziata (a PN sono all'80%) e nel ridurre al minimo il Secco Indifferenziato.

I nostri amministratori potrebbero pensare alla produzione di granulato, o allo scambio con l'umido (di cui possiamo trattare grandi quantità, ben più del prodotto in FVG) di nazioni viciniori (Slovenia, Croazia, ecc) e impugnare, da Regione a statuto speciale, la possibilità che arrivi CSS da fuori FVG.

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