Domenica 05 Maggio 2013 17:52 comitato-arca.it
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Contro la soprintendente per diventare controllori di se stessi

Nei mesi scorsi sempre più spesso politici e appartenenti all'ANCE hanno preso di mira e accusato la soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici del Fvg di bloccare irresponsabilmente e irragionevolmente tutti i lavori in atto e in progetto. Le decisione della soprintendente, dicono, sono da considerarsi "abusi di potere".

palmanovaSfogliando i giornali regionali si possono trovare, oltre agli articoli in cui si riportano le accuse, anche articoli focalizzati sul lavoro della soprintendente che ad esempio prende provvedimenti contro alcuni chioschi abusivi in piazza San Giacomo a Udine, indice un tavolo d'incontro per stabilire come valorizzare il lungomare di Lignano Sabbiadoro senza stravolgerlo (come richiesto dai cittadini), dà il via libera ai lavori in via Mercatovecchio a Udine, chiede di apportare delle modifiche per dare il via libera alla bretella di Dignano per l'intervento sulla viabilità in viale Zancanaro a Sacile, fa partire i lavori per la ristrutturazione delle mura di Palmanova, difende dall'edificazione selvaggia un antico borgo a Cividale e via dicendo.

Insomma sembra fare quello che il suo ruolo richiede: promuove lavori che valorizzano i beni da lei tutelati (dando lavoro a maestranze locali a differenza delle grandi opere), richiede modifiche a progetti per renderli meno impattanti, ne ferma altri in quanto non mitigabili. Come d'altra parte è ovvio che sia, visto che non può agire a suo piacimento ma ha delle precise linee guida da seguire e che ci sono dei superiori a cui deve render conto del proprio operato. Viene allora da pensare che questi attacchi alla nuova soprintendente ad opera dei politici regionali, abituati a fare un po' quello che vogliono, abbiano come vero scopo finale quello di trasferire alla stessa regione le competenze della soprintendenza andando contro la costituzione che puntualizza come il controllo del paesaggio spetti allo Stato e non alle regioni. Si tenta dunque di svalutare, anche agli occhi della popolazione, per destituire non tanto la persona in sé ma la figura istituzionale stessa accusandola di essere la causa della difficile situazione attuale. Lo stesso sindaco di Udine Furio Honsell si dice "scandalizzato che Tondo scarichi le responsabilità del blocco dei cantieri sulla soprintendente alle belle arti". Lo scopo sembra essere quello di poter diventare i controllori di se stessi

Se infatti le competenze della soprintendenza dovessero passare alla Regione, quelli che dovrebbe salvaguardare i beni architettonici e paesaggistici sarebbe gli stessi che promuovono progetti che su quei beni andranno a impattare. Insomma ancora una volta controllato e controllore coinciderebbero con i risultati che facilmente si possono immaginare visto che in Italia paghiamo spesso per queste contraddizioni. Anche e soprattutto in un Paese che da 24 anni non emana uno straccio di Piano Energetico Nazionale, tanto più in una Regione che si è guardata bene dal dotarsi di un Piano Regionale per l’Energia, di un Piano Regionale delle Attività Estrattive, di un Piano Paesaggistico, di un Piano Urbanistico e di tutti quegli strumenti programmatori necessari a definire le regole e gli indirizzi di un territorio. Una Regione che ha licenziato una legge sull’energia, subito impugnata dal governo centrale per evidenti ragioni di incostituzionalità. Prima che questo accada ancora bisogna che i cittadini si oppongano facendo in modo che questa prassi deleteria scompaia.

La sovranità è del popolo, sancisce la Costituzione, quindi quello che i cittadini pensano deve avere valore e spetta anche a noi impegnarci affinché venga rispettata la carta costituzionale che, come ha avuto modo di dire Benigni, "quando entrerà in vigore" porterà bene-essere a tutti. Già, perché dopo quasi 70 anni, i principi della Costituzione, attentamente studiati da esponenti di diverse parti politiche, per la costruzione del futuro di una Patria attenta a tutti, sono ancora solo sulla carta e troppo spesso vengono snobbati a favore di leggi che vanno a beneficio di pochi potenti e non di tutta la popolazione come invece dovrebbe essere.

È per questo motivo che comitati e semplici cittadini si sono mobilitati e si adoperano per tentare di impedire questa degenere strategia della politica.

Comunicato 1     Articolo de Il Piccolo