Lunedì 12 Novembre 2012 10:15 comitato-arca.it
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Sempre più persone in Europa si oppongono alle grandi opere e al project financing

Tratto dal forum europeo contro le Grandi Opere Inutili

project-bondI problemi riguardanti le grandi opere e i nuovi ritrovati finanziari con cui finanziarle sono sentiti in modo sempre più pressante anche nel resto d'Europa e nel mondo dove, proprio come in Italia, un numero sempre crescente di cittadini è contro la distruzione del pianeta, contro l’affermazione di un’economia violenta che assomiglia ad una strategia di guerra, contro l’indebolimento dei meccanismi democratici di controllo dell’economia, contro la crescita dei debiti degli stati che imprigionano i cittadini attraverso politiche sociali brutali.

Dagli Anni Cinquanta ad oggi l'agenda delle grandi infrastrutture è rimasta centrale per governi di qualsiasi colore e collocazione territoriale (quindi in Italia e in Europa come nel Sud del mondo). Ciò che è cambiato nel tempo sono le modalità di finanziamento delle grandi infrastrutture, e gli attori coinvolti, ora non più solo grandi aziende ma soprattutto grandi investitori privati, come fondi di investimento e private equities. In questo senso le grandi infrastrutture possono essere viste come un asset finanziario come dimostrato dal recente studio del think thank inglese The Corner House “More than Bricks and Mortar. Infrastructure as Asset Class”.

autostrade2Le Grandi Opere, una volta paradigma del progresso e della modernità - e per questo spesso facilmente accolte senza problema dalle popolazioni -, rappresentano oggi un altro degli strumenti della predazione dei beni comuni e quindi del futuro di intere popolazioni e territori. Le politiche neoliberiste che promuovono le Grandi Opere agiscono per tenere saldo il controllo delle risorse economiche e naturali nelle mani delle élites. Quelle stesse élites che propongono questi investimenti come lo strumento della crescita e del lavoro, facendone pagare gli alti costi economici e di trasformazione sociale ai ceti più deboli e contribuendo potentemente alla distruzione degli habitat naturali del nostro pianeta e all’aumento del debito.

Gli strumenti utilizzati oggi per finanziare le grandi opere, quali le forme di garanzia pubblica hanno pesanti conseguenze per la collettività e per il debito pubblico.

soldi-crisiLe grandi infrastrutture rappresentano un’ulteriore possibilità di implementazione del modello di sviluppo legato alle recenti forme di capitalismo finanziario. In questo senso, la grande opera inutile può essere considerata:

Bisogna dunque riflettere sulla necessità di ripensare a tale paradigma di sviluppo che guarda esclusivamente alla finanza ed al profitto e non al benessere del pianeta e dei cittadini.

Le due giornate di lavoro proposte per Firenze 10+10 dall'8 all'11 novembre a Fortezza da Basso costituiscono un momento di presentazione e condivisione della rete del Forum Contro le Grandi Opere Inutili di cui fanno parte comitati e associazioni provenienti da molti paesi europei.

Articolo Altreconomia