Festival Città Impresa
Le fabbriche delle idee
Sempre più spesso capita di leggere articoli su giornali nazionali o di trovare convegni, manifestazioni e conferenze sui temi che hanno al centro il consumo del suolo, la gestione del territorio, l'idea di un futuro improntato non più sul continuare a costruire - a prescindere dalla domanda, a prescindere dall'effettiva necessità dell'opera - ma improntato sulla cultura, sui beni ambientali ed architettonici presenti nel nostro Paese, sulla tecnologia e sulla ricerca.
Il nostro modo di intendere il futuro trova quindi un sempre maggiore riscontro da parte di studiosi, ricercatori, ma anche economisti eminenti e questo a indicare che la nostra posizione contro la costruzione di un'infrastruttura autostradale che sarebbe sottoutilizzata, quindi inutile e che devasterebbe l'ambiente, non è frutto della sindrome di nimby ma di un sentore sociale che finalmente, piano piano ma sempre con maggiore forza, sta prendendo piede tra i cittadini.
Anche il Festival Città Impresa (2-6 maggio 2012) ci pare vada in questa direzione infatti considera centrale lo sviluppo di un nuovo e diverso tessuto economico. Nel segno delle idee, della creatività, della cultura, dell'innovazione e della sostenibilità. Il Nordest, in particolare, sta vivendo una svolta epocale che va accompagnata da una profonda trasformazione delle imprese, ma anche del sistema territorio. Il Festival (quinta edizione) si propone di dare evidenza alle eccellenze - città, aziende, persone - che stanno già costruendo un nuovo futuro. Ci saranno dibattiti, incontri, live streaming, eventi di carattere economico, culturale e artistico, dal profilo internazionale, per confrontarsi sugli scenari possibili, su forme e modelli produttivi innovativi, sui contesti metropolitani che favoriscono reti e classi creative.
Il Festival propone eventi in tutto il Nordest, da Vicenza a Gorizia; in particolare nella nostra Regione:
San Daniele del Friuli | Giovedì 3 | 21.00 |
Museo del territorio;
via Udine, 2
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La cognizione del gusto |
Venerdì 4 | 17.00 | Il sistema Italia e i prodotti di eccellenza: strategie per conquistare nuovi mercati | ||
Sabato 5 | 11.00 | Valorizzare l'eccellenza agroalimentare | ||
Nogaredo al Torre | Venerdì 4 | 17.00 | Polo di ricerca e formazione, guado dell'Arciduca, Villa Gorgo | Ecological thought. How art rethinks the world. Pensiero ecologico. Come l'arte ripensa il mondo. Dibattito tra artisti e produttori |
Pordenone | Venerdì 4 | 21.00 | Sala convegni unione industriali; via Borgo S. Antonio, 17 | I social network cambieranno la rappresentanza? |
Udine | Venerdì 4 | 18.00 | Sala Valduga; via Monpurgo, 4 | Abitudine alla sostenibilità: Premio greenfactor for green economy |
Sabato 5 |
18.30
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Oratorio del Cristo;
largo ospedale vecchio
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Abitudine alla sostenibilità: Divoratori di terra. Consumo del suolo e degrado ambientale | |
22.30 |
Chiesa di S. Francesco;
largo ospedale vecchio
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Abitudine alla sostenibilità: Impatto ambientale zero. Zero confini. Incontro col ministro dell'ambiente Corrado Clini e col ministro dell'ambiente sloveno Roko Žarni | ||
Rive d'Arcano | Sabato 5 | 17.00 |
Azienda vinicola Bidoli;
via Fornace 19
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Il vino racconta: Incontro di gusto e cultura alla scoperta delle radici del territorio. Perché la storia di un luogo è legata alle sue produzioni. Tre produttori e tre vini autoctoni per riflettere sul rapporto tra territorio, cibo e vino |
Gorizia | Sabato 5 | 18.00 |
Ridotto del Teatro Verdi; via Garibaldi, 2
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Ambiente: bene di tutti e di ciascuno. Tra mercato, ricerca e sostenibilità ambientale, convegno sul confronto delle buone pratiche |
16.00
23.00
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Corso Verdi e via Garibaldi
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Expo energie rinnovabili, prodotti bio e km 0 |
Infine particolarmente interessanti sembrano gli incontri a Pieve di Soligo in cui si parlerà dell'importanza del paesaggio in un Paese come il nostro e della sua continua messa a rischio in una realtà che potrebbe essere presa da esempio per non aver saputo rispettare il proprio patrimonio ambientale.
Sarebbe bello i nostri amministratori fossero abbastanza umili da sentire l'esigenza di informarsi prima di prendere decisioni irreversibili, fossero abbastanza sicuri di sé da non aver problemi a confrontarsi con idee diverse dalle loro e soprattutto abbastanza coerenti da non dire di puntare su delle cose (il paesaggio, le specificità locali) e contemporaneamente approvare e sostenere progetti che vanno nella direzione opposta.
Alla Bit (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano si propongono il Friuli e i suoi comuni con slogans quali Friuli Venezia Giulia live different oppure Sequals - Slow Style salvo poi voler trasformare, fino a stravolgerli, il territorio integro e lo stile di vita a misura d'uomo che tanto si pubblicizzano.
Le aziende usano il marchio Tipicamente friulano per identificare un popolo che condivide il modo di fare le cose, per esprimere un sentimento di appartenenza, uno stile di operare delle aziende che si ritrova nei loro prodotti, per distinguersi all'interno del mercato globale. È quello su cui dovrebbero puntare anche i nostri amministratori invece di pensare a farci diventare un mero corridoio di passaggio, una delle tante terre da sacrificare in nome di un progresso (?) non meglio definito.