Considerazioni sull'articolo 18 della legge di stabilità
Il titolo di apertura del Sole 24 ore di domenica 20 novembre 2011 è esplicito: Infrastrutture, incentivi ai privati. Il richiamo in prima dell’articolo di pg 3 apre così: Risorse certe per le opere prioritarie e più incentivi ai privati: sono le linee guida del piano Monti-Passera per realizzare le infrastrutture.
L’articolo parte subito indicando nel rilancio del project financing lo strumento per far ripartire le grandi opere e fa, altrettanto subito, riferimento alle defiscalizzazioni Irap e Ires inserite da Tremonti nell’articolo 18 della legge di stabilità.
Detta semplice: le imprese impegnate nella realizzazione delle grandi opere utilizzano le imposte che dovrebbero versare come finanziamenti per l’avanzamento lavori. E fin qui non c’è da scandalizzarsi. Lo Stato decide di partecipare al cofinanziamento dell’impresa rinunciando alle entrate che deriverebbero dall’Irap, dall’Ires e dall’Iva. Basta dire con chiarezza che non fanno tutto i privati, che non è vero che allo Stato (cioè ai cittadini) non costa nulla, e che alla fine ci ritroveremo con delle belle opere gratis. È chiaro che non è così. Anzi, la defiscalizzazione prevista da Tremonti, ricorda il Sole, è giudicata dalle imprese del tutto insufficiente a mettere in moto la macchina del project financing.
Uno. Come si determina la necessità e l’urgenza di una grande opera?
Due. Come si rivedono i conti relativi al costo dell’opera? Perché, nel caso del passante autostradale Cimpello-Gemona, le buste delle offerte sono state chiuse, presentate alla Regione e aperte con altre regole, che non prevedevano questi incentivi. Possiamo anche decidere che lo Stato, lo Stato perché è lui che incassa l’Iva e l’Ires, non la Regione, ritenendo prioritaria un’opera, la cofinanzi, ma questo ha degli effetti sui costi di produzione e quindi dovrebbe avere degli effetti anche sui tempi e sulle modalità di remunerazione dell’investimento da parte del concessionario dell’opera.
Nico